Mary poppins _ Review _ Live Action
- Lady Noir
- 11 lug
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 14 lug
Pensavate fossi sparita, che vi foste liberati di me... E invece rieccomi. Dopo aver revisionato la vecchia recensione di “Saving Mr. Banks”, ho pensato che sarebbe stato il caso di dire la mia anche sui due film legati a doppio filo a questo, ossia i due film di “Mary Poppins”.

Sì, nonostante siano usciti a distanza di molti anni l’uno dall’altro, voglio trattarli nella stessa recensione. Il primo “Mary Poppins”, infatti, uscì nel lontano 1964 per la regia di Robert Stevenson; mentre il secondo, ossia semplicemente “Mary Poppins Returns” è del 2010 ed è stato diretto da Rob Marshall.
Trama (differenze dall’originale):
Come abbiamo detto nella recensione di “Saving Mr. Banks”, entrambi i film sono tratti dalla raccolta di romanzi di Pamela Lyndon Travers, autrice originale di della famosa e magica baby-sitter, o meglio bambinaia, come si chiamava all’epoca.
Oltre ai libri della Travers, però, non esiste un classico originale, anzi il film di Mary Poppins del 1964 è il primo con tecnica mista in casa Disney, tecnica che ovviamente hanno ripreso poi anche nel secondo, ma ne parleremo dopo.
Entrambi i film sono tratti quindi dalla serie di romanzi (ma non avendo mai letto questi ultimi, non saprei in che termini) soprattutto il primo che come abbiamo visto nell’altra recensione aveva una certa importanza per l’autrice.

Se dovessi descrivere brevemente la trama dei due film di “Mary Poppins”, per i pochi che non la conoscono, penso che partirei col dire che forse è grazie a lei che in un qualche modo ho sempre avuto il sogno inconscio di badare ai bambini. Mary Poppins, infatti è una bambinaia molto particolare, perché arriva quando non solo i bambini, ma l’intera famiglia ha bisogno di lei ed ovviamente è magica (ispirando anche un’altra autrice che successivamente scrisse dei romanzi molto simili intitolati “Tata Matilda”, da cui anche lì sono nati due film che però non sono Disney).

Tornando però alla nostra Mary, nel primo la vediamo diventare la tata di Jane e Michael Banks che sembravano talmente irrequieti da far scappare ogni tata, quando invece il problema sembrava essere la poca presenza dei genitori, mentre nel secondo arriva per i figli dell’ormai cresciuto Michael Banks, anche lui in crisi e poco presente per i tre bambini da quando la moglie è mancata.
Giudizio tecnico:
Come abbiamo detto poco fa, entrambi i film sono stati realizzati in tecnica mista. Ovviamente il gap temporale è grosso e si vede il miglioramento delle tecniche di realizzazione del film tra l’uno e l’altro, nonostante in “Mary Poppins Returns”, cerchino in qualche modo di riprenderlo.
Nella sequenza del 1964 dentro i ritratti di Bert, ad esempio, notiamo come siano stati utilizzati degli sfondi dipinti a mano dentro i quali gli attori si muovevano; mentre nel secondo nel momento in cui si vuole riprendere quello stile, dentro il vaso di ceramica, viene usato il classico green-screen e diciamo che la differenza si vede, perché gli sfondi sebbene rimangano “dipinti” sono molto più dettagliati.

Questo però non è l’unico effetto speciale che ho apprezzato. Per esempio le sequenze della visita. Nel primo film i protagonisti vanno a far visita allo zio Albert che aveva una malattia che lo faceva fluttuare per le troppe risate; per realizzare quell’effetto gli attori sono stati sollevati attraverso dei cavi che poi sono stati eliminati in post produzione. Mentre nel secondo film vanno da madame Topsy che ha il giorno “sopra sotto”, quindi tutta la stanza è ribaltata e sebbene questo effetto dipende molto dalla scenografia, più che dagli effetti speciali, rende molto bene.

Ovviamente alla base di tutto c’è la tecnica mista di cui abbiamo già parlato, ossia inserire i cartoni animati dentro un film recitato in live action; in quel caso ovviamente la differenza di tecnica si nota un po’ di più, eppure rende in modo incredibile in entrambi i film.
Recitazione:
Ovviamente abbiamo due generazioni diverse a recitare nei diversi film e sicuramente meritano entrambe di essere citate. A partire dalle due interpreti che hanno impersonato Mary Poppins, ossia Julie Andrews nella prima versione ed Emily Blunt nella seconda, entrambe incredibilmente brave; tanto quanto i loro partner maschili Dick Van Dyke che ha interpretato Bert e Lin-Manuel Miranda che invece ha prestato il suo volto a Jack; oltre tutto Van Dyke ha fatto un cameo anche nel secondo film, interpretando il direttore della banca. Le interpretazioni dei quattro sono indimenticabili, ma anche i padri di famiglia sono stati due attori incredibili, il signor George Banks di David Tomlinson e Michael Banks da adulto di Ben Whishaw.

Ovviamente anche i bambini sono stati bravissimi, nonostante le loro giovani età: Matthew Garber e Karen Dotrice nel primo film; Pixie Davies, Joel Dawson e Nathanael Saleh nel secondo.
Per non parlare di comparse incredibili del secondo come Meryl Streep e Angela Lansbury in quella che probabilmente è stata la sua ultima interpretazione prima di lasciarci.
Sceneggiatura e doppiaggio:
Ovviamente si tratta di una sceneggiatura non originale, visto che è tratta dalle opere della Travers, anzi sappiamo perfettamente che tutta la sceneggiatura del primo film l’ha valutata e approvata lei stessa; mentre il secondo non sappiamo perfettamente quanto possa essere fedele. In ogni caso entrambi i film hanno lo stesso stile di sceneggiatura. Entrambi sono due film a musical e hanno lo stesso tipo di momenti e scene; quelle già nominate in cui finiscono in un altro mondo (ritratti e vaso) e in cui vanno a fare visita a qualcuno, o ancora il momento di ballo in giro per Londra con la controparte maschile (gli spazzacamini nel primo e i lampionai nel secondo) o il momento di canzone da ninna nanna. Inoltre la cosa più importante è che Mary Poppins arriva per badare ai bambini e salvare i genitori, in entrambi i film.

Ovviamente, esattamente come per gli attori, anche per i nostri doppiatori abbiamo due generazioni diverse. A prestare la voce di Mary Poppins nel primo film è stata Maria Pia Di Meo nella versione parlata e Tina Centi in quella cantata; mentre nel secondo film abbiamo Domitilla D’Amico per i dialoghi e Serena Rossi per il canto. Molto diverso è per la controparte maschile sia Van Dyke che Miranda sono doppiati solo da una persona; Oreste Lionello ha prestato la voce a Bert e Giorgio Borghetti per Jack.
Trucco e costumi:
I trucchi e i costumi di entrambi film sono pazzeschi. Partiamo dal trucco che colpisce tantissimo, soprattutto nel primo film dove Pat McNalley rende bene persino gli spazza camini con il finto trucco di cenere, una tecnica molto simile usata da Peter Swords King nel secondo film.

La cosa più incredibile però sono sicuramente i costumi di Tony Walton nel primo e Sandy Powell nel secondo. Insomma chi può scordare i colori sgargianti dei costumi da giostra del primo film? Penso che sono tra i miei preferiti, anche quelli da teatro del secondo, ammiro soprattutto come i vestiti sembrano quasi disegnati come se si adattassero al vaso di ceramica. C’è da dire che anche i costumi da bagno sono parecchio belli e colorati.
Ovviamente anche i vestiti comuni della Londra di quel periodo sono molto belli e soprattutto iconici, come scordarsi il cappottino giallo della piccola Jane Banks?
Colonna sonora:
Come molti film Disney stiamo parlando di due musical, con tanto di canzoni tradotte in italiano per entrambi i film. Ovviamente le canzoni del primo film sono iconiche e soprattutto super conosciute come “Supercalifragilistichespiralidoso” o “Cancaminin”. Ma anche nel secondo film ci sono molte canzoni stupende, una delle mie preferite (essendo un amante dei libri) è “L’abito non fa il monaco”, ma anche “Puoi illuminare il mondo a festa”.
Insomma entrambi sono dei bellissimi film, forse un po’ infantili, ma che ci permettono di sognare e di capire che tutti noi abbiamo una parte nel nostro cuore che non cresce mai. Come al solito li trovate entrambi su Disney+.
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