Aladdin _ Review _ Special LiveAction
- Lady Noir
- 9 ott 2020
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 16 mar 2021
Per chi non l’avesse ancora capito, sto praticamente facendo una maratona di live action, per questo ultimamente scrivo tutte queste recensioni.
Comunque sia eccomi di nuovo qui con un nuovo film, che è stato reinterpretato da un classico Disney, dalla stessa casa di Topolino.
Il film in questione, diretto da Guy Ritchie, è a mio parere uno dei live action meglio riusciti (assieme al prossimo che recensirò) in questo periodo, sto parlando di “Aladdin”.

La storia, presa dalla Disney per il suo classico dalle “Mille e una notte”, è stata reinterpretata in una chiave più moderna, se si può definire così, rendendo incredibili certi ruoli che magari nel cartone sembravano meno caratterizzati.
Trama (e differenze dal classico originale):
La trama è pressoché identica all’originale, non fosse per il fatto che personaggi come Jafar, Jasmine o il Genio vengono resi molto meglio rispetto al cartone animato. Partiamo proprio da quest’ultimo, noi sappiamo che il genio nel finale viene liberato da Aladdin, ma nel classico lo vediamo decidere di rimanere con i due giovani protagonisti, in questo caso invece la sua storia sarà parecchio diversa, ma non aggiungo altro per non rischiare di dire troppo a chi non l’ha visto.

La differenza che mi ha colpito di più però è quella di Jasmine. Già nel cartone avevamo una donna indipendente che non voleva essere trattata come un oggetto e che si voleva sposare per amore e non col primo che capitava, ma in questo live action si sono superati, mostrandoci una principessa determinata, stratega e pronta a prendere le redini del suo regno, pur essendo una femmina. Questa cosa l’ho trovata davvero stupenda e fenomenale.

Giudizio tecnico:
La maggior parte delle riprese di questo film sono state girate in Giordania, una location che si avvicinava molto all’idea mediorientale che abbiamo di Agrabah.
Gli effetti speciali sono incredibili ed ho apprezzato soprattutto tutto ciò che riguardava il Genio e Jafar, le loro magie i loro incantesimi sono stati resi benissimo, per non parlare di come appariva proprio il primo, nel suo aspetto originale, tutto blu.

Ci sono state però, delle scelte tecniche che non mi hanno fatto impazzire, come ad esempio l’esplosione della Caverna delle Meraviglia, in cui si notava particolarmente bene quanto la lava fosse finta; oppure la scelta del regista di cambiare il ritmo di alcune scene. In questo ultimo caso devo ammettere in realtà, che alcune volte ha reso bene (come il momento a rallentatore in cui Aladdin cade in mare legato alla sedia) e altre, invece, era alquanto bruttino, come quando Jasmine e Aladdin scappano nel mercato.
Ciò non toglie però che si vede il lavoro incredibile che è stato fatto da tutto lo staff.

Due scene che invece ho apprezzato tantissimo, nonostante sia praticamente tutte in blue-screen sono sicuramente l'iconica scena sul tappeto volante durante la canzone "Il mondo è mio" e quella sotto l'acqua in cui il povero Mena Massoud ha dovuto rimanere sommerso per parecchio tempo.
Recitazione:
Per interpretare i due protagonisti sono stati scelti due attori relativamente emergenti, con pochi film alle spalle, ma che hanno saputo dimostrare parecchio bene il loro talento: Mena Massoud per Aladdin e Naomi Scott per Jasmine (ammetto di conoscere molto bene quest’ultima visto che è una dei protagonisti del mio DCOM preferito “Lemonade Mouth”).
Sicuramente però, a tenere le redini della recitazione, con un’interpretazione da maestro è Will Smith che con il suo Genio ha fatto innamorare tutti ancora di più di questo personaggio; in certi momenti sembrava quasi di vedere un maturo principe di Bel-Air che si divertiva in mezzo al deserto.

Per quanto riguarda invece il Jafar di Marwan Kenzari, ha ricevuto molte critiche perché troppo giovane e troppo poco viscido rispetto a come ce lo ricordavamo nel classico Disney. Io se devo essere sincera ho trovato questo Jafar arrivista ed ex ladro, molto più adatto al ruolo che doveva interpretare; alla fine dei conti un cattivo come lui vuole più potere e più dominio, non gli importa certo che una principessa si innamori di lui, e chi meglio di una persona relativamente giovane vorrebbe un trono su cui governare per tutta la vita?

Sceneggiatura e doppiaggio:
Ovviamente, tutti questi cambiamenti di personaggi hanno reso la sceneggiatura di John August e lo stesso Guy Ritchie molto più originale, non intaccando però alcune battute iconiche del classico Disney. Ricordo che già nel trailer si sentiva, ad esempio, la voce della Caverna delle Meraviglie che chiedeva il “Diamante allo stato grezzo” allo stesso modo di come lo faceva nel cartone animato. Persino le canzoni, metrica e labiale permettendo, sono rimaste quasi identiche.

Una cosa che forse manca, ma che a me non è pesata affatto, è stata l’assenza delle odiose e insopportabili battute di Jago, che ovviamente nel live action ha il vero ruolo di un pappagallo e che quindi parla poco.
In tutto questo abbiamo dei doppiatori fenomenali che hanno reso incredibile il film, a partire da un’inimitabile Manuel Meli, l’unico che ha prestato la voce al suo personaggio (Aladdin) sia nel cantato che nel parlato. Per quanto per esempio riguarda Jasmine e il Genio hanno avuto due doppiatori diversi: la prima Giulia Fraceschetti per il parlato e Naomi Rivieccio nel canto (di cui parlerò più nello specifico più tardi); il secondo invece ha avuto un Sandro Acerbo per i dialoghi e Marco Manca per la parte cantata.

Certo, per quanto riguarda il genio eravamo tutti dubbiosi sul fatto che qualcuno potesse eguagliare la voce del compianto Gigi Proietti nel classico, ma lui purtroppo a suo tempo era invecchiato e comunque le due nuove scelte se la sono cavata parecchio bene, dando la possibilità al grande Proietti di regalarci uno dei suoi ultimi doppiaggi, nei panni del Sultano.
Trucco e costumi:
Per quanto riguarda trucco e costumi, credo che questo sia uno dei film con i vestiti più belli e meravigliosi che io abbia mai visto in vita mia, e ancora mi domando come sia possibile che Michael Wilkinson (per i costumi) e Chris Lyons (per il trucco) non abbia ricevuto nemmeno un Oscar, ma solamente un Saturn Award per i primi. Basterebbe solamente fermarsi ai dieci completi diversi di Jasmine, per rimanere incantati, ma anche i classici abiti di Aladdin, di Jafar, del sultano, persino come è vestito il Genio in ogni sua apparizione.

Come ho già detto però, sopra a tutto, ci sono sempre i meravigliosi vestiti da principessa di Jasmine, dei completi dai colori sgargianti, decorati in oro, con il classico stile orientale e che cambiano ad ogni evento e ad ogni scena. Nulla a che vedere con i pantaloni lunghi e il top turchese che si vedeva nel cartone animato; nonostante ovviamente uno dei tanti completi sia ispirato proprio a quello, usando lo stesso colore per la scena intoccabile del Tappeto Volante. Ovviamente anche qui, la Disney non ha assolutamente badato a spese e i risultati sono meravigliosi.

Il mio preferito in assoluto è sicuramente quello verde e magenta che la principessa indossa per incontrare uno dei tanti suoi pretendenti; quei colori accesi, quel lungo strascico, i capelli perfettamente acconciati. In quella scena Naomi Scott appare proprio come una meravigliosa ed elegante principessa.

Colonna sonora:
Come abbiamo detto, la colonna sonora è molto simile a quella originale del classico film Disney, questo perché è dello stesso compositore Alan Menken; ovviamente considerando anche il fatto che ci troviamo di fronte ad attori e doppiatori che devono muovere le labbra a tempo, non avendo più di base un semplice cartone animato. Nonostante ciò il concetto e il senso di ogni canzone è rimasto lo stesso e risentire quelle più iconiche come “Le notti d’oriente” o “Il mondo è mio” (e molte altre) è sicuramente una gioia per le orecchie.
Ma se c’è una canzone che in questo live action ha colpito tutti al cuore, questa è l’unica inedita, quella creata apposta per questo film e che Naomi Scott in inglese e Naomi Rivieccio in italiano hanno cantato in modo incredibile, tanto da farmi venire i brividi ogni volta che la sento e sto parlando di “Speechless” (o “La mia voce” in versione italiana).
Questa volta, sono sincera, vorrei davvero consigliarvelo questo film, perché sicuramente è uno dei migliori live action che la Disney abbia mai realizzato in questo periodo di remake. Spero quindi di avervi messo un po’ di curiosità e avervi spinto ad andarlo a vedere (per chi non l’avesse ancora fatto), o rivedere (per chi invece già lo conosce).
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