Artemis Fowl - Review
- Lady Noir
- 22 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 set 2020
Senza preamboli, oggi voglio parlarvi di "Artemis Fowl".
Ammetto che all’annuncio di questo film targato Disney, ero decisamente gasata, soprattutto perché quando ero più giovane sono stata una fan incallita della saga letteraria, e mi è dispiaciuto tantissimo di non poterlo vedere in sala, come ci era stato promesso.
Nonostante tutto, però, grazie a Disney+ abbiamo avuto la possibilità di godercelo in streaming e dopo averlo visto mi sono ricreduta: un film del genere è molto più da piattaforma streaming che da cinema.

Prima di dire la mia sul film, in generale e nello specifico, vorrei fare qualche accenno alla trama, in modo da dare la possibilità a chi non lo conosce di farsi ispirare a vederlo.
"Artemis Fowl" è un film di Kenneth Branagh, tratto dall’omonima saga letteraria di Eoin Colfer, e tratta di un giovane genio, che si ritrova invischiato in un complotto tra creature fantastiche, per salvare suo padre. In realtà la trama, raccontata così, è molto blanda, ma non vorrei rischiare di spoilerarvi più del dovuto.

Questo film, sin dalla sua uscita, ha già ricevuto parecchie critiche, soprattutto dai fan della serie. Bisogna ammettere che in quanto fedeltà ai romanzi, Kenneth Branagh si è preso un po’ troppe libertà, dandoci un bel rapporto padre e figlio (che nel libro a malapena esiste), mostrandoci un Artemis sportivo oltre che intelligente (mentre nel libro ha il fisico di un’ottantenne) e velocizzando gli eventi di quasi tre libri in un’unico film. Ora, molti di questi dettagli, personalmente parlando, a me non pesano affatto, perché sono scelte registiche che danno più dinamicità e pathos al film, soprattutto per coloro che non conoscono i libri, perciò poco m’importa se nella pellicola Artemis va sullo skateboard o padre e figlio si abbracciano affettuosamente, promettendosi di rivedersi presto. Allo stesso tempo, però, posso comprendere che a molta gente non vada giù.

Quello che non capisco però, è il voler velocizzare in questo modo i tempi, rischiando così di non spiegare al meglio le cose e lasciare il pubblico (soprattutto coloro che lo scoprono per la prima volta) confuso. Forse avevano paura che il film non avrebbe fatto successo, perciò hanno cercato di dare un finale auto-conclusivo? Cosa che comunque non c’è visto che si vedono chiaramente i segni di voler fare un seguito. Inoltre la casa di Topolino ha sempre avuto un’ampio budget su tutto, perciò perché preoccuparsi del successo di un film, anzi, fossi stata in loro avrei optato per una serie tv, più che per una saga filmica, così da rendere il tutto più dettagliato.

Comunque sia in sé per sé, a me il film è piaciuto abbastanza e credo sia da vedere, sia per chi è fan della saga, sia per chi non la conosce.
La recitazione non è delle migliori, almeno a mio parere, e gli unici che tengono in piedi il film sono i tre adulti, ossia un fantastico Josh Gad (nei panni del nano Bombarda Sterro), Judi Dench (che interpreta il Comandante Tubero) e un incredibile Colin Farrell (Artemis Fowl I, ossia il padre del protagonista).
Ma la cosa che mi ha colpito più di tutto, sicuramente, sono stati gli effetti speciali gestiti magnificamente, soprattutto in determinate scene che non voglio spoilerare. Il tutto accompagnato da una grandiosa colonna sonora, di Patrick Doyle (già famoso per film come “Ribelle The Brave” e il live action di “Cenerentola”).

Insomma, può non essere il miglior film della Disney, anzi sicuramente c’è molto di meglio, e di certo non rispecchia la storia originale da cui è tratto, ma se vi piacciono gli urban-fantasy e le avventure, vi consiglio di vederlo.
Ovviamente è disponibile su Disney+!
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