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Maleficent _ Review _ Special LiveAction

  • Immagine del redattore: Lady Noir
    Lady Noir
  • 22 ago 2020
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 4 gen 2021

Voglio, ufficialmente iniziare una serie di recensioni che mi tenevo da parte da parecchio tempo e a cui voglio dedicarmi bene, perché ci tengo molto, ossia quella delle versioni live action dei classici Disney (ovviamente escluso "Lilli e il Vagabondo" di Disney+ che ho già recensito). Vorrei essere un po' più specifica e dettagliata con queste recensioni, perché ci tengo particolarmente.

Ed oggi cominciamo con una duologia, ossia quella di Maleficent (vi è un valido motivo per cui parto da questa mini saga, presto vi dirò il perché).


Come abbiamo detto l'adattamento, o meglio la revisione, del classico de "La bella addormentata nel bosco" ha non uno, ma due film: il primo "Maleficent - Il segreto della bella addormentata" del 2014 diretto da Robert Stromberg e il secondo "Maleficent - Signora del male" del 2019 diretto da Joachim Rønning. Al contrario degli altri live action, di cui parlerò più avanti, questo non rivede la storia originale dandole dettagli in più, ma lasciando integra la storia di base della fiaba da cui è tratta; piuttosto ha ripreso la storia dandole un background e un finale completamente diverso, rendendo perciò protagonista Malefica e non Aurora.



Trama (e differenze dal classico originale):

Come ho già accennato, la protagonista in Maleficent è, appunto, Malefica. Vediamo la fata oscura ragazzina e poi cresciuta, vediamo il suo vivere in pace con le altre fate e poi cedere al suo lato oscuro solo successivamente.

La cosa che mi è sempre dispiaciuta ne "La bella addormentata nel bosco" è stato il minimizzare uno dei cattivi con il miglior design e i migliori poteri di tutto il regno Disney, dandole una motivazione stupida e insensata come "non mi avete invitata al battesimo di vostra figlia".

Grazie a questo film, non solo le è stata resa giustizia, rendendo il suo odio per re Stefano più che giustificato, ma inoltre le è stata data anche la possibilità di una redenzione, mostrando che ogni fata è buona, ma diventa cattiva nel momento in cui si sente minacciata dall'uomo.

Ovviamente non voglio andare molto nello specifico, rischiando di fare spoiler a chi ancora non l'ha visto, anche perché le differenze di trama sono notevoli e il secondo film è completamente inedito rispetto alla storia che conosciamo grazie al classico della casa di Topolino o alla fiaba di Charles Perrault.


Giudizio tecnico:

È ovvio che dare una valutazione tecnica a due film che sono fatti quasi completamente in green screen, sembra quasi una presa in giro, ma nonostante ciò io continuo a pensare che anche se gli attori lavorano e recitano in un paesaggio fittizio, il risultato finale dato dai grafici e dagli addetti al montaggio sono incredibili e lasciano letteralmente a bocca aperta.

Più di tutto, ho apprezzato i momenti in cui Malefica vola (qualsiasi sia la sua versione), nonostante forse siano un po' troppi, soprattutto nel secondo film, togliendo in qualche modo importanza e valore alla trama principale. Eppure veder volare Angelina Jolie, con quella sua meravigliosa eleganza, sfoggiando quelle stupende ali piumate e quelle imponenti corna è un emozione incredibile, quasi come se anche noi potessimo volare con lei. Il tutto grazie soprattutto alla fotografia e alla scelta delle inquadrature.


Recitazione:

Parliamo invece degli attori che sono stati scelti per interpretare i personaggi, partendo da una straordinaria ed inimitabile (oltre che già citata) Angelina Jolie che, oltre ad essere uno dei produttori esecutivi, è anche la protagonista assoluta, la Malefica dei nostri cuori. I suoi sorrisi enigmatici, i suoi occhi magnetici, il suo corpo meraviglioso, tutto di lei urla magia e sensualità. Forse sono un po’ di parte nel dire una cosa del genere, ma penso che nella sua lunghissima carriera da attrice questa sia una delle sue interpretazioni migliori, in entrambi i film.

Ad accompagnarla, primo fra tutti Sam Riley nei panni di Fosco, il famoso corvo che conosciamo già dal classico originale, che qui assume un ruolo decisamente più importante, da vero e proprio consigliere della fata malvagia. Se devo essere sincera non conosco benissimo lo stile recitativo del giovane attore, quindi non posso capire se il suo mostrare Fosco in versione umana leggermente innocente e stralunato, proprio perché è un corvo che si trova in un corpo umano, sia talento oppure solo fortuna per il ruolo azzeccato. Nonostante tutto però, ho adorato il suo personaggio e anche come l’ha interpretato in entrambi i film.

Dedicandoci ad Aurora, prima di parlare della bravissima e giovanissima Elle Fanning, voglio fare una piccola citazione a quella meravigliosa trottolina che doveva rappresentare la principessa da bambina. Avete presente la scena in cui Aurora sta per cadere dal precipizio? O quella in cui tira il vestito di Malefica e quando lei la prende in braccio allunga le manine verso le corna? Beh, quella meravigliosa bimba è Vivienne Jolie-Pitt, ossia la figlia di Angelina. Ed ecco qui un piccolo aneddoto, in realtà il ruolo non doveva essere suo, ma tutte le bambine che hanno messo vicino ad Angelina con quell’aspetto, scoppiavano a piangere, mentre lei, ovviamente, oltre alle corna, al mantello nero e al viso scavato dal trucco vedeva solamente la sua mamma.

Tornando ad Elle Fanning però, che vediamo sia nel primo film, quando Aurora cresce, che nel secondo, trovo che sia una delle migliori attrici della nuova generazione, almeno attualmente (non per niente è stata presa da Woody Allen come protagonista per il suo ultimo film “Un giorno di pioggia a New York”). La sua interpretazione di Aurora è stupenda e rende giustizia ad un altra principessa che come ogni vecchio classico Disney era nata solo per essere salvata dal principe, mentre adesso diventa indipendente e intraprendente.

Non posso poi non citare i cattivi di entrambi i film: nel primo un re Stefano interpretato da Sharlto Copley che se devo essere sincera non ho apprezzato particolarmente, forse perché lo stesso personaggio di re Stefano l’ho trovato fin da subito viscido, meschino e allo stesso tempo piatto; mentre nel secondo film abbiamo un’incredibile Michelle Pfeiffer che nei ruoli da malvagia dà sempre il meglio di sé. Davvero, non so per quale motivo ma i ruoli da cattiva della Pfeiffer, sono sempre quelli che preferisco, le vengono maledettamente bene.

Ci sarebbe molti altri personaggi minori da citare come Filippo (interpretato nel primo film da Brenton Thwaites e nel secondo da Harris Dickinson), oppure Giuggiola, una delle tre fate madrine di Aurora, la rossa per la precisione (che, interpretata da Imelda Staunton, con quel vestitino rosa, e l’aria costantemente acida, mi ricorda maledettamente il suo ruolo nella Umbridge di Harry Potter). O ancora Borra, di cui purtroppo non posso dire il ruolo per non spoilerare la trama del secondo, ma che è interpretato egregiamente da Ed Skrein.



Sceneggiatura e doppiaggio:

La sceneggiatura, curata in entrambi i film da Linda Woolverton, ha a mio parere degli alti e bassi: con momenti in cui le battute sono talmente azzeccate e le parole scelte con cura da mostrare esattamente il carattere o le emozioni dei personaggi (sicuramente anche merito degli interpreti, sia originali che italiani), altre volte pecca di banalità, lasciando forse un po’ troppo spazio all’intuizione del pubblico, con parole vuote, in cui ho pensato ci sarebbero stati molto meglio dei silenzi.

Ovviamente il tutto lo valuto considerando anche (o solo, dato che non ho avuto l’occasione e la voglia di vederlo in lingua originale) il lavoro del direttore di doppiaggio e del cast di voci italiane, tra cui ovviamente la meravigliosa e bravissima Claudia Catani che ormai da parecchio tempo è la voce ufficiale di Angelina Jolie. Ma ammetto che anche Margherita De Risi, che ha prestato la voce ad Aurora, se l’è cavata più che bene.

Con le voci, però, mi fermo solo alle due protagoniste, perché conoscendo quanto sono in fissa per il doppiaggio italiano sarei capace di citare ogni singolo doppiatore, anche in ruoli marginali o di comparsa.



Trucco e costumi:

Sui trucchi e i costumi sappiamo bene che la Disney non si fa mai mancare nulla (persino ClioMakeup ne ha fatto un articolo ben dettagliato sulla scelta di questo lato della produzione).

Ovviamente il lavoro migliore, a mio parere, è stato fatto su Angelina Jolie nel trasformarla in Malefica (ricordo ancora di essere rimasta incantata davanti al video del backstage in cui si vedeva l’attrice mentre le acconciavano i capelli e le facevano indossare le imponenti corna). I vestiti poi, soprattutto quelli del secondo film, sono meravigliosi anche quando sembrano semplici.

Ingrith, il personaggio di Michelle Pfeiffer, indossa ben otto costumi differenti durante il film, abiti che rappresentavano in qualche modo la vera lady medievale che era, con tessuti importanti e broccati, accompagnati da gioielli sfarzosi e accessori eleganti di ogni tipo.

Aurora, invece, fin da subito (ossia dal primo film) ha indossato abiti semplici e allo stesso tempo meravigliosi, che rappresentavano la sua essenza fiorita, semplice e dolce, rendendola a tutti gli effetti la regina della brughiera della fate e la bella del bosco (addormentata o no).

Una cosa è certa le costumiste Anna Biedrzycka Sheppard per il primo film ed Ellen Mirojnick per il secondo si sono date davvero da fare per rendere incredibili e magici i personaggi, tanto che a mio parere avrebbero meritato a mani basse anche un premio Oscar.


Colonna sonora:

Concludiamo con un qualcosa a cui tengo molto, soprattutto nei film targati Disney, ossia la colonna sonora.

Bisogna dire innanzitutto che Maleficent, al contrario del classico da cui è tratto e dagli altri film in live action della casa di Topolino, non ha canzoni cantate durante il film.

Le colonne sonore, infatti, di James Newton Howard e Geoff Zanelli, accompagnano solamente i film in modo semplice e lineare, dando dolcezza, forza, tensione e vivacità a seconda dei momenti richiesti, tanto da non farci quasi caso, presi dalla storia. Ma alla fine lo scopo della colonna sonora è quello, accompagnare il film, quasi di nascosto.

Di certo però non posso non elogiare la versione di “Once Upon a Dream” cantata da Lana Del Rey, nei titoli di coda del primo film: una versione della canzone originale del classico Disney, resa più dark e quasi triste.



Non starò qui a consigliarvi di vedere questi due film (penso che con i live action non lo farò mai), perché comprendo che molti pensino che i classici Disney debbano rimanere tali e che forse la casa di Topolino dovrebbe impegnarsi in nuovi capolavori piuttosto che creare nuove versioni di quelli vecchi. Eppure spero di avervi messo almeno un po’ di curiosità ed avervi invogliato a saperne di più sui film che ovviamente trovate su Disney+!



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