I libri che ho nel cuore
- Chiara Polimeni
- 14 set 2016
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 24 gen
Tempo fa, su Facebook, ha cominciato a girare un tag riguardante i romanzi.
Voglio scrivere questa classifica qui, magari spiegando anche le mie decisioni.
Bisogna elencare 10 romanzi che sono rimasti con te. Non bisogna pensarci troppo, non devono essere libri "giusti" o grandi capolavori della letteratura, solo dieci libri che ti hanno colpito e che ti sono rimasti nel cuore.
1. Unika - E.J. Allibis
Questo lo metto al primo posto, ormai lo suggerisco a chiunque mi dica che gli piace leggere. In realtà è stato criticato da molti, ma io davvero non ne capisco il motivo. È un libro toccante, emozionante, in cui ti senti coinvolto fino alla fine e in cui non riesci ad odiare nemmeno l'antagonista.
Questo libro l'ho divorato, ti prende e non c'è niente da fare, ti prende e non ti lascia più.
2. Hyperversum Next - Cecilia Randall
Questo è il primo libro della seconda trilogia di Hyperversum, ed io in generale amo tutta la saga. Eppure ho scelto questo perchè è quello che mi è rimasto più nel cuore.
È stato un'altro di quei libri che ho letto in poco tempo, non più di una settimana e, come se non bastasse, appena finito l'ho riletto una seconda volta. Ancora adesso, se me lo ritrovo sotto mano ogni tanto, vado a rileggermi quelle due o tre parti che mi hanno emozionato di più e che mi stringono lo stomaco ogni volta.
3. La verità è che non ti odio abbastanza - Felicia Kingsley
Questo sarà l'unico libro della Kingsley che troverete nella mia classifica. Non perché i suoi libri non mi piacciano, ma più che altro perché ancora ne ho letti pochi. In ogni caso sono certa di un fatto, pure avessi letto tutti gli altri, sono sciura che questo rimarrebbe il mio preferito; visto che mi ha coinvolta psicologicamente. Ora non voglio fare troppi spoiler, ma uno dei personaggi ha passato le mie stesse esperienze (anche se a me è andata meglio), quindi mi sono immedesimata tantissimo.
4. Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Rick Riordan
Nulla da discutere. Lo zio Rick è il genio assoluto della mitologia, colui che è riuscito a unire miti antichi e mondo moderno alla perfezione. Mi è impossibile scegliere un solo libro della prima saga. Li amo tutti dal primo all'ultimo (anche se forse "Lo scontro finale" ha quell'epicità che non si dimentica). In ogni caso sarà che ho sempre amato la mitologia, sarà che mi sono sempre sentita una "bimba di Poseidone", anche se sono sicura di appartenere alla Cabina 7 di Apollo, sta di fatto che amo questa saga.
5. La vie en rose - Ylenia Mattei
Quando si dice ho visto questa storia nascere. Per questo romance è stato così. Essendo mia amica, Ylenia, mi ha sempre parlato delle sue idee ed io ho visto questa storia cambiare ed evolversi, fino a diventare un libro pubblicato. Ed anche se non l'ho scritta io, mi sento partecipe allo stesso modo; perché ho visto i suoi personaggi crescere, cambiare carattere di stesura in stesura, diventare più nitidi e dettagliati.
Insomma ci tengo tantissimo a questa storia.
6. Harry Potter e l'Ordine della Fenice - J.K. Rowling
Un posto lo dovevo lasciare ad Harry Potter, insomma ormai chi mi conosce sa che sono una Potterhead incallita, di quelle che non si lasciano sfuggire niente e che ama tanto la saga quanto non la sopporta per i suoi buchi di trama. Eppure se c'è un libro che tengo sempre nel cuore (anche se mi piacciono tutti con pregi e difetti) questo è sicuramente il quinto. Non so, sarà lo scoprire di più sul passato dei Malandrini, sarà per la fondazione dell'Esercito di Silente, ma questo libro lo rileggerei all'infinito.
7. Alice nel Paese delle Meraviglie - Levis Carrol
A dirla tutta, qui io vorrei mettere entrambi i libri di Carrol, sia appunto "Alice nel Paese delle Meraviglie", che il suo seguito, se così si può chiamare, "Alice attraverso lo specchio". Nulla a che vedere con tutte le rappresentazioni Disney e non che conosciamo (che comunque sono rappresentazioni stupende). Una fiaba che a mio parere non è una fiaba, perché credetemi se vi dico che li ho dovuti leggere entrambi due volte per capire il vero significato nascosto sotto di essi. Inoltre la storia di Alice in sé, in ogni sua versione, fin da quando ero piccola, mi ha sempre eccitato ed è un po' come se fosse sempre stata la mia fiaba preferita in assoluto. Forse è perché anche io sono un po' matta, abbastanza matta da entrare nel Paese delle Meraviglie.
8. Le Guerre del Mondo Emerso - Licia Troisi
Chi mi conosce bene sa che io adoro l'opera prima di Licia Troisi, ossia la saga del Mondo Emerso mi è sempre piaciuta (anche se ne "Le Leggende" mi sono spesso arrabbiata coi personaggi ed ho odiato la ship principale). In questo caso, tra le tre trilogie che costituiscono questa saga, ho scelto solo le "Guerre", questo perché è la storia che mi ha colpito di più, che più mi ha lasciato il segno, per cui mi sono emozionata di più e per cui ho gioito nel finale. Forse perché semplicemente vedo in Dubhe e Learco la perfezione della coppia stereotipata, dove finalmente è lui il principe e lei l'assassina. Forse invece perché per il mio primo romantasy ho preso ispirazione da qui.
9. La valle della paura - Arthur Conan Doyle
Penso vi starete chiedendo perché di tutti i libri del "re dei gialli" io abbia scelto proprio questo e non sia andata sul classico, come fanno un po' tutti, non dicendo "Uno studio in rosso" o "Il segno dei quattro". Beh il motivo è semplice, nonostante ami il personaggio di Sherlock Holmes, ho trovato tutta la storia che riguarda gli eventi passati di questo romanzo avvincenti e soprattutto ho visto nel detective di quegli eventi, una mente più brillante di quella di Holmes, che mi ha stupito fino all'ultimo e mi ha colpito per il suo coraggio e la sua sagacia.
Quindi sì, questo è decisamente il romanzo di Doyle e di Holmes che preferisco di più in assoluto.
10. La saga di Terramare - Ursula K. Le Guine
Mi manca ormai pochissimo per finire tutti i libri di Terramare e posso dire tranquillamente, senza sentirmi in colpa che trovo Terramare più magica delle Terre di Mezzo. Esplorare quest'infinito arcipelago di isole in ogni suo angolo; vedere la macrostoria che si delinea, ma notare anche quei piccoli e insignificanti personaggi che invece mostrano uno spaccato di vita da qualche parte. Inoltre trovo che l'idea del "vero nome", seppur non unica, qui abbia qualcosa in più.

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